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Lo sapevi che … si pagano le imposte sul compromesso? Tutte le novità 2025
Se firmi un preliminare di compravendita, dovrai versare le imposte sul preliminare di vendita(compromesso) registrato. Ma ci sono novità positive nel 2025
Stai per acquistare casa e hai appena concordato un preliminare di vendita? Attenzione: ci sono imposte sul compromesso da pagare ancora prima del rogito! È un aspetto che, a volte, i futuri proprietari trascurano, convinti che le tasse arrivino solo al momento della firma del rogito.
▶️Registrazione del preliminare di vendita : modalità, garanzie e costi, aggiornato al 2025
Il fisco, infatti, prevede il pagamento di imposte sul compromesso (o contratto preliminare di compravendita, come viene chiamato in termini più tecnici) al momento della registrazione. Vediamo insieme quali sono e le novità del 2025, che ci portano una buona notizia.
Tutte le imposte sul contratto preliminare di compravendita(compromesso)
Partiamo dalle imposte fisse: per registrare il compromesso dovrai versare 200 euro di imposta di registro, indipendentemente dal valore dell’immobile che stai acquistando. A questa si aggiunge l’imposta di bollo: 16 euro ogni 4 facciate (o ogni 100 righe) se si tratta di una scrittura privata, oppure 155 euro se il preliminare viene stipulato come atto pubblico o scrittura privata autenticata dal notaio.
Ma non è tutto! Se hai versato una caparra confirmatoria, questa è soggetta a un’imposta proporzionale dello 0,5% del suo valore. E qui arriva la novità più interessante: fino al 31 dicembre 2024, gli acconti sul prezzo (diversi dalla caparra) erano tassati al 3% – una bella differenza rispetto allo 0,5% della caparra. Dal 1° gennaio 2025, grazie al Decreto Legislativo n. 139/2024, anche gli acconti non soggetti a IVA saranno tassati con la stessa aliquota dello 0,5%.
Un esempio pratico? Su un acconto di 20.000 euro, l’imposta si ridurrà da 600 euro a soli 100 euro. Un risparmio notevole per chi acquista casa!
Occhio alle date, però: questa nuova aliquota ridotta si applicherà solo ai compromessi firmati dal 1° gennaio 2025 in poi. Se hai già firmato o firmerai il preliminare entro il 31 dicembre 2024, ti toccherà pagare l’aliquota più alta, anche se la registrazione avverrà nel 2025.
Ricorda inoltre che tutte queste imposte vanno versate entro 30 giorni dalla firma del compromesso. Non rispettare questa scadenza comporta sanzioni e interessi, quindi meglio non dimenticarsene!
Una buona notizia: l’imposta di registro pagata al momento del compromesso viene poi “scalata” da quella dovuta per il contratto definitivo. In caso di pagamento in eccesso, puoi chiedere il rimborso entro tre anni dalla registrazione del rogito.
Per gli acconti soggetti a IVA (ad esempio, quando acquisti da un’impresa costruttrice), l’imposta di registro è sempre fissa, pari a 200 euro, indipendentemente dall’importo dell’acconto.
Fonte aggiornamento: Agenzia delle Entrate, Decreto Legislativo n. 139/2024.
RIEPILOGO DELLA NORMATIVA SULLE IMPOSTE SUL COMPROMESSO:
- Imposta di registro fissa: 200 euro, indipendentemente dal valore dell’immobile
- Imposta di bollo: 16 euro ogni 4 facciate/100 righe (scrittura privata) o 155 euro (atto pubblico/scrittura privata autenticata)
- Imposta su caparra confirmatoria: 0,5% dell’importo
- Imposta su acconti (dal 2025): 0,5% se non soggetti a IVA (ridotta dal precedente 3%)
- Acconti soggetti a IVA: imposta fissa di 200 euro
- Termine per il versamento: 30 giorni dalla firma del preliminare, termine di registrazione
- Base normativa: Decreto Legislativo n. 139/2024